Memoria

Anno scolastico 2021/2022

Gli studenti della “Classe della memoria”* oggi ricordano insieme i 207 bambini prelevati durante la razzia del ghetto di Roma.

Presentazione

Durata

dal 16 Ottobre 2021 al 6 Giugno 2024

Descrizione del progetto

La ” Classe della Memoria”

All’alba di sabato 16 ottobre, nei cortili della caserma di Macao e di un ex convento in Via Salaria, dove alloggiano le tre compagnie di Polizia d’Ordine tedesche, vengono impartiti i primi ordini relativi a un’operazione “straordinaria” da compiere in mattinata. I nazisti si dirigono in camion nei 26 distretti in cui è stata suddivisa la città , raggiunti dagli uomini di Kappler e dai membri dell’Einzatzkommando di Dannecker. I nazisti prevedono la cattura di tutti gli ebrei, di ogni età e in qualunque condizione di salute.

Le operazioni iniziano dopo le ore 5.30: piccole squadre composte da tre a sei agenti l’una si recano presso gli indirizzi che sono stati loro assegnati.
Nell’area dell’antico ghetto vengono chiuse tutte le strade di accesso; nelle altre zone, sorvegliati i portoni. Alcuni uomini rimangono di guardia al camion, mentre altri fanno irruzione nei palazzi e negli appartamenti sorprendendo gli ebrei nel sonno.


Alle vittime viene consegnato un biglietto in italiano con le istruzioni relative alla loro imminente deportazione: hanno 20 minuti per preparare le valigie e abbandonare  le case dopo averle chiuse a chiave.


Tutti, compresi quelli gravemente ammalati, devono raggiungere i camion che man mano vanno riempiendosi. Gli ordini urlati in una lingua incomprensibile, le divise e le armi ostentate contribuiscono a creare un’atmosfera di terrore.
In Prati, ai Parioli, al Trionfale, alla Garbatella e in tutta la città gli uomini che formano le squadre di arresto restrellano le persone di casa in casa, ma la maggior parte non è addestrata per questo genere di operazioni e procede quindi in modo piuttosto improvvisato.


Il modus operandi varia da squadra a squadra: alcuni, particolarmente zelanti, forzano le porte con veemenza, mettono fuori uso le linee telefoniche, perquisiscono i palazzi per intero; altri, in particolare i componenti della Polizia d’Ordine, si limitano a bussare. Spesso si fidano di quanto viene loro dichiarato dagli altri inquilini e in molti casi trascurano di sorvegliare le possibili vie di fuga. Persino il controllo delle persone da deportare non avviene in maniera sistematica: alcune squadre fermano tutti i presenti; altre si attengono agli elenchi, in altri casi ancora c’è chi con un pretesto riesce a passare per un ospite occasionale e a sfuggire così all’arresto.
Le notizie sulla razzia in atto si diffondono velocemente, Non tutti gli ebrei vengono catturati: una parte al momento della retata è già fuori di casa; altri riescono a fuggire scappando sui tetti, per i cortili interni o saltando sui tram.


Molti bussano ai portoni di sconosciuti, anche di alcuni conventi; altri ancora vagano semplicemente per la città, non sapendo dove e come nascondersi. Ad aiutarli sono spesso i vicini, i portieri, i passanti che spontaneamente li accolgono in casa, distraggono i persecutori, mettono in allerta chi non è ancora stato cercato.

La retata si conclude nella tarda mattinata. Circa 1250 persone vengono caricate sul camion e condotte al Collegio militare, in attesa di essere deportate.
Per i nazisti, che avevano nel mirino 8000 ebrei, è un insuccesso, per la comunità ebraica una tragedia inenarrabile, per lo Stato italiano una delle pagine più vergognose della sua storia.

Delle 1022 vittime della retata, soltanto 16 sopravviveranno, quindici uomini e una sola donna.
Nessun bambino.

Dal sito della “Associazione Figli della Shoah”

 

Il Viaggio della Memoria

A 70 anni dalla liberazione di Auschwitz il più grande Viaggio della Memoria che sia mai stato organizzato. I ragazzi attraverseranno i luoghi simboli della Shoah: ad accompagnarli anche quattro testimoni della deportazione.

Tre giorni nei luoghi simbolo della Shoah per approfondire tutti gli aspetti legati a questa pagina così drammatica della storia del Novecento. Accompagnati da quattro testimoni della deportazione che racconteranno la loro terribile esperienza, le sorelle Tatiana e Andra Bucci, Sami Modiano e Piero Terracina, i ragazzi faranno visita a Cracovia e ai campi di sterminio Auschwitz e Birkenau. Insieme a loro anche il presidente, Nicola Zingaretti e il vicepresidente e assessore alla scuola, Massimiliano Smeriglio.


“Questo è il Viaggio della memoria con la più ampia partecipazione, con oltre cento ragazzi in più rispetto all’anno scorso lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: un popolo che perde la memoria è un popolo che ha paura, incapace di relazionarsi e di guardare al futuro. Per questo ogni anno la Regione rinnova questo importante appuntamento, perché parta soprattutto dai ragazzi un impegno costante per la difesa dei valori di democrazia, libertà e uguaglianza e per la costruzione di una società coesa e solidale.


“Il ruolo di una istituzione come la Regione Lazio è quello di portare avanti questi percorsi perché ascoltare le testimonianze delle sorelle Bucci, Sami Modiano, Piero Terracina cambierà le ragazze e i ragazzi che parteciperanno a questa esperienza e li renderà a loro volta testimoni della memoria” è il commento del vicepresidente e assessore alla formazione, Massimiliano Smeriglio.

 

Obiettivi

  • La “Classe della Memoria” è un gruppo di studenti di diverse classi dei licei linguistico e scientifico che si incontra e si confronta per custodire, diffondere e difendere il valore della Memoria;
  • Gli studenti Francesca Romana Testa (3ES) e Lorenzo De Luca (3AS) hanno rappresentato la nostra scuola con la prof.ssa Marina Russo nel viaggio della memoria 2015 ad Auschwitz 426 studenti di 141 scuole.

Luogo

Sede via Avolio

Via Carlo Avolio, 111, 00128 Roma RM

Partecipanti

- La classe della memoria,
- Francesca Romana Testa, Lorenzo De Luca, prof.ssa Marina Russo.